“Le nuove rotte dell’economia” è stato il tema affrontato l'altra sera nello spazio incontri della Festa dell’Unità di Brembio.

A parlarne, introdotti dalla coordinatrice della segreteria provinciale del Partito Democratico, Roberta Vallacchi, e dal responsabile organizzativo della Festa, Giuseppe Sozzi, sono stati il senatore Franco Mirabelli (vice presidente del gruppo Pd al Senato e membro della commissione territorio e ambiente) e Luca Pagni, giornalista della redazione economia de La Repubblica.

Tra gli spunti al centro delle riflessioni sviluppate nel corso della serata alcune tra le principali misure promosse in campo economico ed occupazionale dai governi di centrosinistra nella scorsa legislatura: dalla nuova disciplina dei contratti di lavoro introdotta con il jobs act (che nel giudizio di Mirabelli ha contribuito a favorire la ripresa occupazionale e l’aumento dei rapporti a tempo indeterminato) agli strumenti di sostegno al reddito (la nuova indennità di disoccupazione Naspi, il Reddito di Inclusione, la quattordicesima mensilità per i trattamenti pensionistici di importo sino a 1.000 euro al mese) sino ai provvedimenti di incentivo all’innovazione tecnologica e agli investimenti delle imprese (come il “super ammortamento” e Industria 4.0) e a iniziative come l’alternanza scuola/lavoro pensate per avvicinare a fare dialogare due dimensioni rimaste sempre molto distanti in Italia.

Un quadro articolato e ricco di elemento positivi, al netto di alcune correzioni ritenute necessarie, come è stato sottolineato anche da Luca Pagni, ma che non hanno lasciato nella percezione della società e dell’elettorato una traccia concretamente incisiva, forse anche a causa di messaggi poco efficaci, non tanto in termini di difetto di comunicazione, quanto di sopravvalutazione dell’effetto di risultati economici senz’altro apprezzabili ma non sufficienti a superare il profondo disagio vissuto dagli italiani in anni di crisi, sino a decretare per il consenso sulle politiche del governo una sorta di “morte da narrazione”, secondo l’immagine a cui ha fatto ricorso Mirabelli.

Dal nuovo ruolo di opposizione, ecco ora il primo banco di prova sui temi economici e occupazionali rappresentato dal “Decreto dignità”: un provvedimento, ha evidenziato Mirabelli, che lascia immutato l’impianto fondamentale del jobs act, mettendo mano ad alcuni aspetti specifici (durata dei contratti a tempo determinato, numero massimo di rinnovi, aumento degli indennizzi per i licenziamenti illegittimi) che rischiano però di essere declinati in modo non adeguato alle nuove esigenze del mercato lavoro, introducendo alcuni apprezzabili potenziamenti delle tutele ma anche alcuni rigidità che potrebbero rivelarsi controproducenti.