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IL COMUNE DI LODI ACCETTI LA SENTENZA

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Martedì 29 Dicembre 2020

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"Il Coordinamento Uguali Doveri esprime grandissima soddisfazione e felicità per la sentenza della Corte d’Appello del Tribunale di Milano che ha respinto il ricorso del Comune di Lodi contro la sentenza del Tribunale di Milano che aveva accertato il carattere discriminatorio del regolamento per l’accesso ai servizi sociali agevolati, che aveva dato origine al famoso “caso mense”.

La nuova sentenza è nettissima, definisce “infondato” il ricorso e ne smonta pezzo per pezzo le ragioni.

La Corte d’Appello scrive che “La differenziazione introdotta dal regolamento comunale in punto di documentazione su redditi/beni posseduti (o non posseduti ) all’estero costituisce una discriminazione diretta nei confronti dei cittadini di Stati extra UE per ragioni di nazionalità perché di fatto, attraverso i gravosi oneri documentali aggiuntivi richiesti, rende loro difficoltoso concorrere all’accesso alle prestazioni sociali agevolate, così precludendo ai predetti il pieno sviluppo della loro persona e l'integrazione nella comunità di accoglienza.”

In modo ancora più chiaro che nella prima sentenza, è mostrata l’assenza di basi giuridiche per la delibera che ha istituito il regolamento discriminatorio

“Nel caso in esame, non sussiste alcuna causa normativa della differenziazione introdotta dal Comune di Lodi ai fini dell’accesso alle prestazioni sociali agevolate da parte di cittadini di Paesi non appartenenti all’Unione Europea. La prescrizione del regolamento del comune di Lodi che aveva causato l’episodio di discriminazione che ha avuto una eco nazionale e anche internazionale è definita “irragionevole ed in contrasto con i limiti al potere normativo degli enti locali in materia di prestazioni sociali agevolate”

Riassumendo, la Giunta ha violato tutte le norme (leggi ordinarie, Costituzione, Convenzione dei diritti dell’uomo) e ha compiuto un atto discriminatorio. Lo ha fatto in totale irragionevolezza, violando l’art. 3 della Costituzione. Ha inoltre legiferato arrogandosi un diritto che non le era consentito violando l’art.117 della Costituzione poiché è materia in cui lo Stato ( e non il Comune ) ha competenza legislativa esclusiva.

Il Coordinamento Uguali Doveri si augura che il Comune di Lodi accetti la sentenza e metta la parola fine a questa triste vicenda, che è giusto si chiuda con una vittoria della solidarietà e del diritto".

Coordinamento Uguali Doveri

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