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INTOLLERABILE USO DELLA FORZA PUBBLICA

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Domenica 06 Ottobre 2019

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Il gravissimo episodio che si è verificato nel corso della seduta del Consiglio Comunale di Lodi di giovedì 3 ottobre, quando il Presidente del Consiglio ha richiesto l’intervento in aula della Polizia Locale per allontanare due consiglieri di minoranza (Laura Tagliaferri del Partito Democratico e Francesco Milanesi di Lodi Civica), rappresenta un fatto senza precedenti nella storia della politica locale e richiede una ferma e tempestiva condanna da parte di chiunque abbia senso delle istituzioni e rispetto delle regole della democrazia.

L’uso della forza pubblica per impedire la libera espressione di chi è stato eletto dal popolo per rappresentarlo all’interno di una istituzione non può essere tollerato e quanto è avvenuto non può essere né ridimensionato né archiviato come un “equivoco”.

Non si tratta “soltanto” di non aver osservato il regolamento del Consiglio Comunale, le leggi sull’ordinamento degli Enti Locali e una chiara giurisprudenza in materia, che in modo inequivocabile negano alla Forza Pubblica la possibilità di intervenire in un’aula consigliare, circoscrivendone l’azione agli spazi riservati al pubblico in caso di turbative.

L’ignoranza di regole e norme, infatti, lascia sicuramente interdetti, ma l’aspetto più allarmante è che qualcuno abbia potuto pensare che ciò fosse lecito, senza nemmeno interrogarsi sul significato clamoroso e inaudito di quanto stava per ordinare.

Le scuse che sono state formulate in aula dal Presidente del Consiglio non bastano; e le scuse dei due consiglieri dopo essere stati “riammessi” in aula non possono costituire una giustificazione all’abuso che è stato commesso, perché il desiderio di contribuire a rasserenare gli animi, unito al comprensibile disorientamento per l’incredibile coercizione a cui erano stati sottoposti, non equivalgono ad una ammissione di responsabilità che non esistevano.

Nulla può giustificare il “bavaglio” a due consiglieri eletti, men che meno il tono della voce un po’ alto e gli interventi fuori microfono nel corso di una disputa su una mozione d’ordine, come è già avvenuto migliaia di volte nella storia di questo come di molti altri Consigli Comunali. Il Presidente del Consiglio, unitamente al Sindaco e alla Giunta che hanno assistito inermi alla scena, non possono fare finta di niente, pensando di archiviare l’episodio senza conseguenze. E tutti i gruppi consigliari, di maggioranza e di minoranza, dovrebbero prendere posizione, a difesa dell’istituzione consigliare e delle prerogative della democrazia elettiva. Quanto è accaduto verrà in ogni caso segnalato alle competenti autorità, a iniziare da un esposto al Prefetto, che verrà formalizzato nei prossimi giorni.

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