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MILIONI SULLA SANITA' PER RIDURRE LE LISTE DI ATTESA

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Martedì 30 Settembre 2025

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“La notizia ci ha lasciati attoniti: ancora 10 milioni messi sulla sanità privata per cercare di ridurre le liste d’attesa. Ma è veramente questo che serve per la salute dei lombardi, oppure, come crediamo, ancora una volta non cambierà nulla? Ne sono già stati messi molti negli anni precedenti, eppure siamo punto e a capo. Quello che serve veramente, e che diciamo nella proposta di legge di riforma della sanità lombarda di iniziativa popolare, è più prevenzione, più sanità territoriale, più appropriatezza e più governo dell’offerta privata”: risponde così Roberta Vallacchi, consigliera regionale del Pd, alla notizia che Regione Lombardia ha deliberato 10 milioni di euro per l’acquisto di prestazioni da parte delle strutture private accreditate per recuperare le liste d’attesa.

“Il punto è che non funziona il modello, l’organizzazione del servizio sanitario regionale, come definito con la legge Fontana–Moratti che andava a confermare la legge di riforma Maroni, che abbiamo contestato fin dall’inizio. Di fatto, si tratta di un servizio sanitario che in trent’anni di amministrazione del centrodestra si è spostato sempre di più a favore del privato, ha demolito la prevenzione e non ha investito sul personale sanitario, non riuscendo neanche a prevedere che ci sarebbe stata una importante carenza di addetti e quindi che andavano messi in atto strumenti di incentivazione. E si è ampiamente dimostrato che così non va”, insiste la dem.

“Per questo sosteniamo una proposta di legge di iniziativa popolare, sottoscritta da oltre 100mila cittadini, che mira a fermare la privatizzazione continua della sanità lombarda e a riaffermare il diritto alla salute, oggi negato a moltissime persone a causa delle insostenibili liste di attesa, punta a modificare i principi della legge regionale approvata nel 2009, per correggere la rotta della sanità lombarda, insistendo sulla universalità del servizio, sulla centralità della prevenzione, sulla priorità dei servizi territoriali e sul governo pubblico degli erogatori. Quest’ultimo punto, centrale nella proposta di legge, significa cancellare la logica secondo cui i grandi gruppi privati sono liberi di fornire solo le prestazioni che rendono economicamente, mentre su altre prestazioni meno remunerative il pubblico viene lasciato solo e le liste d’attesa diventano insostenibili”, ribadisce Vallacchi.

“Una proposta che, per altro, la destra non vuole nemmeno discutere, ma affossare subito con i voti della maggioranza, che non fa l’interesse delle cittadine e dei cittadini, come si è dimostrato già in Commissione Sanità. Invece, è urgente e necessario aumentare le risposte al bisogno di salute dei lombardi, ma non certo ricorrendo ancora una volta e ancora di più all’offerta privata. È solo la dimostrazione del fallimento delle politiche di tutti questi anni di Regione Lombardia nel sostegno ai presidi pubblici e al personale sanitario”, conclude la consigliera Pd.

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