Approvata ieri sera in Consiglio regionale lombardo la legge di Riorganizzazione del sistema di gestione e tutela delle aree regionali protette.

"La riorganizzazione del sistema delle aree protette della Regione - ha spiegato l'assessore Claudia Terzi– che oggi comprende 24 parchi regionali, 66 riserve naturali, 33 monumenti naturali, 242 siti Natura 2000, 101 parchi locali di interesse sovracomunale, la cui gestione è affidata a 85 soggetti diversi (comuni, comunità montane, parchi regionali, province, consorzi di servizi, enti del sistema regionale, associazioni ambientaliste e soggetti privati) cui si aggiungono i gestori dei 101 PLIS, è un'esigenza di razionalizzazione condivisa".  

"A questa esigenza - ha aggiunto Terzi – il progetto di legge ha risposto favorendo la soluzione di alcuni specifici bisogni, quali l'integrazione tra le diverse aree regionali protette, il riconoscimento dei servizi eco-sistemici e l'incremento di modelli di sviluppo sostenibile delle attività antropiche, la valorizzazione della rete ecologica regionale, la diminuzione dell'eterogeneità dei livelli di protezione del territorio e dei soggetti gestori ed una maggiore capacità di intervento dei soggetti gestori".

In sostanza, accorpamento degli enti gestori e concentrazione delle risorse a disposizione.

"La diminuzione dei soggetti gestori - ha proseguito l'assessore - consente una diminuzione di eterogeneità di competenze e strumenti di pianificazione con un percorso progressivo, capace di rendere necessaria l'interlocuzione tra i diversi soggetti in modo da definire la migliore organizzazione per valorizzare, in modo sussidiario, l'apporto degli enti gestori che sinora hanno gestito le aree protette".

"Ricordo che sono state introdotte le macro-aree funzionali alla definizione degli ambiti - ha concluso Terzi - sono state incrementate le risorse per l'accorpamento volontario dei parchi regionali (da 2 a 4 anni e dal 15 al 30 per cento) ed è stata data la possibilità di riconoscere organizzazioni di enti già esistenti".