Polemiche tra il presidente della Provincia, Francesco Passerini, ed il Pd sulla vicenda dell'inceneritore di Vidardo.

"Il Presidente della Provincia - affermano da Pd - prima dice che la pratica sull’ampliamento dell’inceneritore di Vidardo è un atto esclusivamente tecnico, sul quale non poteva esercitare nessuna prerogativa politica di scelta; poi cerca di scaricare la responsabilità politica dell’ampliamento sul centrosinistra, perché quando la pratica è stata avviata c’era un esponente del Pd alla presidenza della Provincia. Si metta d’accordo con se stesso, perché queste due versioni fanno a pugni tra di loro e con la logica".

"Nel merito della questione - spiegano dal Pd -, la “fatidica” soglia delle 100 tonnellate al giorno di rifiuti trattati (solo “sfiorata” dal progetto di ampliamento, che ne prevede 96) indica semplicemente il limite oltre il quale la Valutazione di Impatto Ambientale è inesorabilmente dovuta per legge, senza nemmeno passare da una verifica preliminare di assoggettabilità; non significa che al di sotto delle 100 tonnellate la Via sia vietata, altrimenti non si perderebbe neppure tempo a fare una verifica di assoggettabilità. E’ in questa elementare e fondamentale distinzione che si poteva trovare tutto lo spazio di manovra necessario per recepire le istanze di ben 8 Comuni e le preoccupazioni di comitati e cittadini, favorendo un maggior approfondimento del progetto di ampliamento, a meno che un aumento del 25% del quantitativo di rifiuti trattabili e del 56% dei rifiuti stoccabili rappresenti per Passerini una modifica da nulla". 

"Per farlo - concludono dal Pd -, sarebbe stata necessaria una chiara volontà politica, senza infrangere nessuna legge. Ed è proprio questa che è mancata".