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PENDOLARI: IMMOBILISMO DELLA PROVINCIA

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Sabato 28 Settembre 2019

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"Da martedì prossimo, 1 ottobre, 25.000 pendolari lombardi, tra i quali i numerosi lodigiani che partono dalla stazione di Tavazzano, saranno costretti a comprare abbonamenti a “tariffa integrata”, anche se in realtà utilizzano solo il treno e nessun altro mezzo pubblico.

Si tratta di un cambiamento radicale, che comporta un considerevole aumento dei costi a carico dell’utenza (in alcuni casi sino a quasi il 50% rispetto al semplice abbonamento ferroviario) e che prende il via in una situazione di incertezza, dopo un’estate in cui non è stata fatta nessuna informazione su un tema così importante, a partire dalla Provincia di Lodi, che è stata completamente assente, arrivando persino a disertare l’assemblea del 26 agosto dell’Agenzia di Bacino in cui si discuteva l’intesa sul passaggio al nuovo sistema proposta dalla Regione fin dal 30 luglio.

Un’intesa, è bene dirlo con chiarezza, che già di suo suscitava forti perplessità, perché assegnava a Trenord il compito di studiare misure di compensazione economica per i pendolari interessati, senza però dettare nessuna linea guida, né stanziare risorse.

In sostanza, il documento della giunta regionale somiglia più ad un ultimatum che ad un accordo, considerato che in caso di mancata approvazione entro il 30 settembre da parte dell’Agenzia di Bacino “minaccia” il taglio del 3% dei contributi per il Trasporto Pubblico Locale, pari a circa 1 milione di euro al mese.

Ieri poi, in affanno e quasi fuori tempo massimo, Trenord ha infine reso note le modalità di rimborso dell’extracosto per gli abbonati che utilizzano solo il servizio ferroviario, dietro richiesta da inoltrare tramite una sezione dedicata sul sito dell’azienda che ad oggi non è ancora attiva. I passaggi per ottenere il rimborso assomigliano in effetti ad un percorso ad ostacoli: nella domanda bisogna inserire dati personali, certificato di residenza, copia del documento di identità o della tessera sanitaria, autodichiarazione di non utilizzo dei mezzi Tpl del bacino in cui si applica la tariffa integrata, certificazione su carta intestata del datore di lavoro oppure autocertificazione che attesta l’utilizzo dell’abbonamento solo treno e infine l’Iban per il sospirato accredito bancario.

Tra il decisionismo della Regione (che ha deciso unilateralmente di fissare all’1 ottobre l’avvio di questa prima fase di estensione ferroviaria del Sistema Tariffario Integrato già in funzione dal 15 luglio per i servizi Tpl di Area Metropolitana e Monza-Brianza) ed i ritardi di Trenord, ci si aspettava che i pendolari lodigiani potessero quantomeno fare affidamento sulla loro Provincia, per essere informati, ascoltati e rappresentati ai tavoli in cui si sono discussi tempi e modalità di questa “rivoluzione”. Invece nulla, come oramai da mesi avviene per ogni tema e questione su cui la Provincia dovrebbe esercitare un ruolo di coordinamento delle politiche territoriali, dai trasporti ai rifiuti, dai servizi alla persona alla pianificazione urbanistica".

 

 

 

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