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PESTE SUINA: LE RICHIESTE DI LODI E PAVIA

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Lunedì 18 Settembre 2023

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Un confronto tra politica, allevatori e veterinari per affrontare la crisi da peste suina nel pavese e nel lodigiano. Ha avuto questa finalità l’incontro che Roberta Vallacchi, consigliera regionale del Pd, ha tenuto assieme a coloro che sono direttamente coinvolti in un vero e proprio dramma per i due territori.

“La prima denuncia che è venuta dal settore era rivolta direttamente a Regione Lombardia e alla sua responsabilità politica – spiega Vallacchi –: secondo gli operatori del settore, c’era un rischio storico, conosciuto da tempo e non affrontato, dovuto agli allevamenti di ungulati allo stato semibrado e alla diffusione di ungulati nelle aziende faunistiche a scopo attrattivo”.

E nel contempo, fa presente Vallacchi, facendosi portavoce della categoria, “c’è stato un rischio recente di Psa nel 2022, con un primo caso nella confinante Regione Piemonte, trascurato dalla Regione. È mancata anche la gestione venatoria in quest’area, che era fondamentale perché i cacciatori veicolano gli elementi di contagio”.

Che fare, a questo punto? “Allevatori e veterinari hanno delle proposte concrete: con l’attivazione di strumenti previsti dalle vigenti norme, suggeriscono di ritardare di 15 giorni l’inizio della stagione venatoria nelle zone rosse e di sorveglianza per dare modo di completare gli abbattimenti di ungulati”, incalza la consigliera Pd.

“Poi bisogna pensare alla gestione dei liquami che adesso sono bloccati in azienda. E va gestita anche la macellazione, con un sito dedicato. Naturalmente, come abbiamo già chiesto, serve urgentemente un piano di ristori da corrispondere a tutti gli allevatori che inevitabilmente sono e saranno danneggiati dall’epidemia, come anche la sospensione dei mutui e dei pagamenti per tutte le aziende colpite e per quelle situate nelle zone di contenimento. Inoltre, il piano prevede l’attivazione dei Gruppi operativi territoriali (Got) che rappresentano il fulcro di tutta l’operazione. Ma anche qui Regione è in forte ritardo”, ricorda Vallacchi.

La consigliera dem sottolinea, infine, come allevatori e veterinari siano profondamente delusi dalla Giunta Fontana: “Abbiamo letto che il presidente sostiene che Regione stia facendo un lavoro addirittura eccezionale, ma in realtà non ha ancora fatto nulla e, anzi, dopo che il commissario straordinario ha fissato l’inizio di qualunque intervento al 1 ottobre, non ha detto una parola in merito, né, dall’alto del suo ruolo istituzionale, chiesto di anticipare”.

Non solo, insiste Vallacchi “La categoria ci ha segnalato che la novità tanto vantata dalla Regione dei bioregolatori, non è altro che il servizio dei selecontrollori, cioè cacciatori già operativi e formati per intervenire sulla fauna selvatica. Quindi, in passato non ha mai preso in considerazione i rischi, al presente non sta facendo niente di concreto e per il futuro vende come novità qualcosa che già c’è. Insomma, il modo migliore per non risolvere nulla. Un’inerzia che sta mettendo a gravissimo rischio una filiera fondamentale per l’economia lombarda e nazionale. E a pagare sarà un comparto che per Pavia e Lodi è fondamentale”.

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