"In qualità di candidato sindaco di Democrazie e Sussidiarietà, ritengo doveroso portare il mio contributo non tanto sul progetto operativo per ora intrapreso da questa amministrazione, fonte tra l'altro di una peregrinante analisi sulla sede di realizzazione passata dalla ex Cavallerizza nel 2017 per approdare all'attuale ex linificio.

Cinque anni di ricerca logistica paiono ai più decisamente troppi.

In ballo ben 18 milioni di euro con una maggioranza ed una opposizione che in cinque anni hanno solo discusso se concentrare l'intero progetto all'ex linificio come pare oppure smembrare l'intervento  come suggerito dall'opposizone, nella ex Cavallerizza la sede del Museo, nell'immobile di Via Fissiraga l'archivio storico, destinando all'ex linificio la sede dell'Istituto Einaudi, ma questo fa parte della storia del passato e i cittadini giudicheranno sulle perdite di tempo.

Desidero invece richiamare l'attenzione dei cittadini di Lodi  su due dati certi, in primis il miglior utilizzo di soldi pubblici che spesso piovono a cascata sul territorio, richiamando la futura amministrazione alla gestione parsimoniosa, funzionale, essenziale sia in fase progettuale quanto in quella realizzativa dell'intervento, una gestione quindi oculata, poichè questi quattrini sono futuro debito alle nuove generazioni lodigiane ed a loro dobbiamo certezze e non sperpero od errori di realizzazione, ed in secondo luogo, esprimere quanto noi intendiamo per Cultura.

Anzitutto il progetto culturale e museale non riguarda solo Lodi Capoluogo ma bensi' siamo certi possa e debba innestare un volano virtuoso su tutto il territorio lodigiano, ove purtroppo esiste molta logistica al posto dei nostri campi e della nostra pianura.

Il tessuto ricettivo culturale deve quindi passare attraverso tutti i Comuni della provincia, le parrocchie, le scuole gli imprenditori e le realtà culturali presenti. Un grande reticolo ricettivo in grado di partorire eventi attrattivi e condivisi, immense potenzialità da fare emergere da questo libro bianco culturale  spesso dormiente che rappresenta  oggi il lodigiano nel contesto regionale e nazionale .

Quindi, oltre a costruire strutture occorre riempirle di conservazione e promozione del patrimonio culturale del  Lodigiano,un delicato compito riservato ai nuovi amministratori di Lodi Capoluogo di concerto con tutte le amministrazioni dei piccoli e medi comuni .

Ecco degli asset strategici, l'ambiente rurale, il contesto urbano,le tradizioni riscoperte in chiave sostenibile essendo il nostro territorio dotato di centocinquanta palazzi, castelli, chiese ed edifici monumentali, quaranta musei, la dorsale del Po , insieme ai percorsi armentizi della transumanza la quale , con i Bergamini, casate bergamasche ancora oggi presenti nella produzione dell'ormai estinto granone lodigiano, hanno rappresentato cultura,tradizione, economia e qualità di vita per i nostri territori, oltre ai venti santuari espressione del nostro migliore turismo religioso.

Questa l'anima del progetto , in grado di attrarre i cinque milioni di abitanti dell'area metropolitana Milanese utilizzando reti di mobilità assodate quali fitte reti viabilistiche (autostrade, Via Emilia, Brebemi) unite alle reti ferroviarie tra Lodi e Piacenza, una metropolitana di superficie.

Un progetto culturale in grado di generare un progetto turistico lento e di territorio, stanziale e quindi capace di creare posti di lavoro, nuovi posti di ristoro e di permanenza, prima impronta di una nuova rigenerazione del territorio.

Cultura e turismo, un binomio che auspico poter proporrre quale anima di questo notevole investimento economico alla Città, prima Lodi quindi e le persone che vivono in questa splendida Città, prima i lodigiani ed il nostro territorio cosi' speciale ed unico nel suo genere".

Fulvio Curioni