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RINFORZARE I VIGILI DEL FUOCO

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Mercoledì 27 Marzo 2019

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Quale sia l’orientamento del governo in merito all’assorbimento del Corpo forestale dello Stato in diverse amministrazioni statali, deciso con la cosiddetta “riforma Madia”, che tra l’altro attribuisce all'Arma dei carabinieri le funzioni già esercitate dal Corpo in materia forestale e ambientale e ai Vigili del fuoco quelle di lotta attiva contro gli incendi boschivi, e quali azioni il governo intenda mettere in atto rispetto all'evidente necessità di incremento di risorse e mezzi da destinare al Corpo nazionale dei vigili del fuoco e in particolare ad alcune aree del Paese.

Lo chiede oggi, con un’interrogazione al presidente del Consiglio dei ministri e al ministro dell’Interno, Michela Vittoria Brambilla (Fi), presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, sottolineando che solo nelle ultime ore sono divampati gravi incendi boschivi in Liguria, Toscana, Friuli e Piemonte.

“La carenza di organico del corpo nazionale dei Vigili del fuoco – si legge nel testo - è un problema aggravato dalle conseguenze della riforma Madia, di cui al decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 177, eredità del precedente governo, emanato in attuazione della legge n. 124 del 2015. L’ attuazione del citato provvedimento ha originato svariate problematiche di natura organizzativa, logistica e personale, al punto tale da rendere necessario un pronunciamento, fortemente atteso, da parte della Corte costituzionale”.

“Con la soppressione del Corpo forestale dello Stato – prosegue l’interrogazione - è stato eliminato, tra gli altri, il reparto Prevenzione ed Antincendio boschivo, costituito da uomini e mezzi con esperienza decennale in questo campo. A ciò si aggiunge il fatto che l'attività di spegnimento aereo, assicurato dalla flotta elicotteri del Corpo forestale, è stata demandata dalle regioni a soggetti privati, con costi elevatissimi. Solo nel 2017 - aggiunge l’on. Brambilla - sono andati bruciati per incendi, dolosi e non, 101 mila ettari di territorio, con conseguenze devastanti per fauna e flora, e a fronte di un numero specifico di incendi poco superiore a quello dell'anno precedente si è avuto invece un raddoppio dei territori interessati. È evidente che la soppressione del Corpo forestale dello Stato ha penalizzato l'efficienza e l'efficacia degli interventi privando il territorio di quella presenza vigile e costante che il Corpo garantiva. Il Comando Provinciale dei vigili del fuoco di Benevento – sottolinea l’on. Brambilla – soffre in maniera particolare la suddetta mancanza di organico e opera con distaccamenti in numero esiguo su un territorio vasto e ad alto rischio sismico e idrogeologico”.

Di qui l’esigenza di intervenire per supplire alle carenze, anche riconsiderando le disposizioni della “riforma Madia”.

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