Giornate nere anche per i pendolari lodigiani che prima sulla tratta ferroviaria Cremona–Codogno hanno subito forti ritardi per un passaggio a livello non funzionante e poi sulla Piacenza-Milano addirittura la soppressione di un treno insieme all’incomprensibile rifiuto da parte del gestore del traffico ferroviario di far effettuare fermate straordinarie da altri treni per sopperire alle criticità.
“Non possiamo certo stupirci se poi i pendolari arrivano a forme di protesta estreme – dice il consigliere regionale del PD Matteo Piloni – lavoratori e studenti sono ormai esasperati per un servizio che non risponde alle loro esigenze, serve con urgenza un cambio di passo che non può che partire dalla Regione, l’organo politico da cui dipende Trenord e il riferimento per gli investimenti di Rfi. Vanno date risposte adeguate a chi paga un abbonamento per recarsi quotidianamente a scuola e al lavoro”.
“La regione deve chiarire a quali linee saranno destinati i 176 treni acquistati – esorta Piloni - anche perché la delibera dello scorso maggio, relativa al programma di acquisto di materiale rotabile per il servizio ferroviario regionale per gli anni 2017—2032 indica una tipologia di treni nuovi che non risulterebbero compatibili con la composizione attuale della linea Codogno-Milano in quanto, per esempio, ne ridurrebbero i posti a sedere. Il territorio del Sud Lombardia risulterebbe ancora penalizzato”.
“Temi che, come Pd, continueremo a portare all’attenzione della Regione per avere risposte e anche all’ad di Rfi in merito agli investimenti sulle linee in vista dell’audizione fissata in regione il prossimo giovedì 28 novembre” conclude Piloni ricordando che nel frattempo prosegue la raccolta di firme per chiedere alla regione treni nuovi, puntuali e sicuri.
E’ possibile firmare anche online all’indirizzo bit.ly/bastatrenord
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