Negli auspici della vigilia, la riunione di mercoledì 24 marzo dell’Assemblea dei Sindaci del Distretto Ats di Lodi avrebbe dovuto segnare un deciso cambio di passo nel rapporto tra le autorità sanitarie ed i Comuni, con particolare riferimento alla circolazione delle informazioni sull’organizzazione della campagna di vaccinazioni, sin qui contrassegnata da disservizi, ritardi ed inconvenienti che hanno procurato gravi disagi ai cittadini e forti difficoltà agli enti locali.

Le aspettative di un confronto costruttivo e senza reticenze sono però state completamente deluse, lasciando ai partecipanti una sensazione di inconcludenza, oltre alle manifestazioni quasi di “fastidio” dei dirigenti Ats e Asst presenti, di fronte alle richieste di chiarimento formulate da molti Sindaci sui vari aspetti problematici della questione.

Gli amministratori locali desideravano semplicemente capire cosa stesse succedendo, quali fossero le ragioni delle tante criticità che stanno rendendo lenta e poco efficiente la campagna di vaccinazioni e quali potessero essere le soluzioni, da cercare e realizzare dentro un rapporto effettivo e costante di collaborazione tra le Aziende ed i Comuni.

Purtroppo, nulla di tutto ciò ha ricevuto un riscontro concreto.

Le segnalazioni dei disagi sono state recepite esclusivamente come “critiche”, a cui è stato replicato con una serie di giustificazioni che chiamavano sempre in causa qualcun altro (dal Ministero della Salute alla purtroppo a tutti nota agenzia regionale Aria), senza mai affrontare i veri nodi dei problemi e dimostrare di aver compreso che per superare le difficoltà è essenziale coinvolgere i Comuni, perché sono il livello istituzionale più vicino ai cittadini, di cui conoscono condizione e bisogni.

Qualsiasi tipo di proposta presentata in Assemblea è stata scartata senza neppure essere presa seriamente in considerazione e l’unica indicazione fornita ai Sindaci è stata quella di “pazientare”, chiedendo loro di limitarsi a prendere atto, senza nessuna possibilità di confronto.

Si è trattato di una occasione malamente sprecata, che ha marcato un ulteriore allontanamento dal territorio della gestione verticistica ed aziendalista della sanità pubblica, lasciando aperti più dubbi ed interrogativi di quelli, già numerosi e pesanti, che aleggiavano prima di questa riunione.