“In Commissione Sostenibilità Sociale abbiamo approvato la proposta di risoluzione in merito alla valorizzazione della figura dell’educatore professionale sociosanitario nelle Rsa, attraverso la quale si chiede un maggior riconoscimento di questi operatori”.
Lo fa sapere Roberta Vallacchi, consigliera regionale del Pd, che ha fatto parte del gruppo di lavoro che ha steso la risoluzione, attesa ora al vaglio del consiglio regionale.
“L’atto nasce dalle richieste degli stessi professionisti e dalle tante audizioni fatte con le associazioni di categoria, a partire dall’Uneba. L’obiettivo oggi è di cercare di spingere a intraprendere questa professione perché attualmente mancano gli educatori nelle Rsa, che rivestono un ruolo fondamentale. Eppure, ai ragazzi non viene spontaneo iscriversi a questo percorso universitario che registra un calo e ciò sta contribuendo alla carenza di personale qualificato”, spiega la dem.
“Durante le audizioni, ci è stato chiesto che siano implementati i tirocini in Rsa, secondo il principio che più questi studenti conoscono la realtà delle residenze, più sono spinti a intraprendere l’attività. In questo, Regione può giocare un ruolo di grande rilevanza nel favorire i percorsi di orientamento e inserimento lavorativo dei giovani educatori, come pure nell’aggiornamento professionale specifico per l’ambito, la cosiddetta Ecm – l’Educazione continua in medicina, ovvero l’obbligo formativo per le professioni sanitarie, ndr –, che a oggi risulta mancante”, precisa Vallacchi.
“Nella risoluzione è, inoltre, prevista l’istituzione di un tavolo tecnico che ci è stato chiesto durante le audizioni, con rappresentanti delle Rsa, educatori, associazioni di categoria e università: qui gli operatori ritengono di trovare un luogo dove poter parlare continuamente con la Giunta, rispetto a quelli che sono i bisogni in continuo cambiamento, ed esprimere poi le loro proposte”, fa sapere la consigliera Pd.
“Nella risoluzione noi chiediamo, quindi, alla Giunta regionale di promuovere iniziative per il riconoscimento e la valorizzazione della figura dell’educatore professionale; differenziare, anche nella normativa, le attività che richiamano aspetti animativi rispetto ad attività educative; promuovere campagne di sensibilizzazione e orientamento professionale verso corsi di laurea dedicati alle professioni educative, a partire dalle scuole secondarie; istituire il tavolo tecnico per definire linee guida operative, rafforzare la collaborazione tra Rsa e Università, promuovere il lavoro di rete tra le strutture, identificare forme di premialità da riconoscere alle Rsa che avviano progettualità specifiche avvalendosi della figura dell’educatore professionale, prevedere nel percorso formativo per Asa e Oss la presenza di un docente educatore professionale in modo che anche questi operatori si possano rapportare correttamente con gli anziani ospiti, attraverso un giusto approccio rispetto al tipo di patologia. Infine, chiediamo alla Giunta di impegnarsi a monitorare e raccogliere dati sugli interventi educativi nella Rsa per valutare l'impatto delle iniziative adottate e guidare ulteriori politiche di miglioramento”, conclude Vallacchi.
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